non farsi tracciare sul web

21.08.2012 22:37

La pubblicità è l'anima del commercio e, in un certo qual modo, anche quella di Internet. Tenere in vita un sito Web ha dei costi, sostenibili solo grazie ai ricavi provenienti dagli annunci pubblicitari esposti sulle proprie pagine. Grandi nomi come Facebook o YouTube ma allo stesso modo anche migliaia di blog, forum e siti in generale, vedono la pubblicità come loro unica fonte di guadagno. E anche se può essere fastidiosa, i ricavi che si ottengono sono il motivo per cui possiamo beneficiare gratuitamente dei tantissimi contenuti presenti nella Rete.

Capitalizzare la pubblicità

Google ha costruito un impero proprio sulla pubblicità. BigG, infatti, oltre che per gli innumerevoli servizi e strumenti che offre (Gmail, Google Search, Google Maps e molti altri), è noto anche per essere la più grande azienda in cui acquistare spazi pubblicitari da inserire nelle pagine dei siti Web. I ricavi in ballo sono ingenti ed è chiaro che Google è interessato a offrire il miglior servizio possibile alle aziende interessate. Come in altri campi, anche in questo le tecniche messe a punto dalle menti di Google hanno fatto scuola. Se fino a poco tempo fa il must era la pubblicità contestuale (altro brevetto targato Google), dove gli annunci variavano a seconda dei contenuti nella pagina che li ospitava, ora si è passati alla pubblicità basata sugli interessi degli internauti. Quando navighiamo in Rete, visitando ad esempio uno store on-line, Google traccia i prodotti che sfogliamo nel catalogo del negozio. Successivamente, quando visitiamo una pagina che integra la pubblicità di Google, gli annunci mostrati saranno mirati a prodotti verso cui abbiamo mostrato interesse. Siamo andati alla ricerca d'informazioni sul nostro prossimo smartphone, TV, o PC portatile? Le pubblicità saranno mirate proprio su questo genere di articoli. Ciò per l'utente potrebbe essere utile; tuttavia, poiché si tratta di un sistema che raccoglie informazioni su ciò che facciamo quando navighiamo, è facile intuire che la nostra privacy non ne giova di certo. Nessuno più di Google sa quanto la privacy sia importante e offre agli utenti la possibilità di disattivare il tracciamento degli interessi tramite un plug-in per il browser. Disponibile solo per Internet Explorer e Firefox, con uno stratagemma possiamo ottenere lo stesso risultato anche su Chrome. Vediamo come.

Internet Explorer

Scarichiamo dalla Rete il programma Advertising CookieOPT-OUT Attiviamo il collegamento a Internet, avviamo Internet Explorer ed eseguiamo il file AdvertisingCookieOptoutSetup.exe. Terminata l'installazione, clicchiamo Riavvia ora. Quindi, da Strumenti/Gestione componenti aggiuntivi selezioniamo il nuovo plugin e clicchiamo Attiva.

Firefox

Se usiamo Firefox, avviamolo e premiamo Alt per far comparire la barra dei menu. Clicchiamo File/Apri file: selezioniamo e carichiamo l'estensione Google-optout-plugin.xpi con Apri. Al termine del conto alla rovescia, installiamola con Installa adesso. Quindi, riavviamo Firefox.



Chrome

Con Chrome, accediamo al menu Opzioni. Da Roba da smanettoni clicchiamo Impostazioni contenuti e spuntiamo Ignora le eccezioni e blocca l’impostazione dei cookie di terze parti. Questa modifica tiene lontano il tracciamento delle nostre abitudini anche da parte di altre aziende.